L’allerta per il virus West Nile continua a crescere tra il Lazio e la Campania, con un incremento significativo di casi e decessi che sta spingendo le autorità a correre ai ripari. Solo nella giornata di ieri, nel Lazio sono stati segnalati altri 12 contagi, portando il totale delle infezioni confermate nel 2025 a 58 casi. Di questi, ben 54 riguardano la provincia di Latina, mentre le restanti positività sono distribuite tra l’Asl Roma 6 e l’area del Frusinate.
Situazione preoccupante anche in Campania, dove il bilancio delle vittime si è aggravato con altri due decessi, entrambi uomini di 72 e 76 anni. Uno dei due era ospite di una struttura sanitaria a Grazzanise, nel Casertano. Il totale delle vittime nella regione campana sale così a nove dall’inizio dell’anno.
A fronte del crescente numero di contagi, il presidente della Regione Lazio Francesco Rocca ha firmato un’ordinanza urgente per disporre interventi straordinari di disinfestazione nei comuni colpiti. Il piano, affidato alle Asl e all’Istituto Zooprofilattico, prevede un finanziamento di un milione di euro per contrastare la proliferazione delle zanzare, vettori principali del virus.
“La situazione non desta allarme nella comunità scientifica, ma riteniamo prioritario tutelare la salute pubblica”, ha dichiarato Rocca in un video sui social. “Per questo motivo, abbiamo deciso di attuare tutte le misure necessarie per contenere la diffusione del virus”.
Secondo i virologi, il numero effettivo di infezioni potrebbe essere molto più alto: la maggior parte dei contagi da West Nile, infatti, decorre senza sintomi evidenti oppure si manifesta con sintomi lievi come febbre e malessere, inducendo molti pazienti a non sottoporsi ad accertamenti. Tuttavia, nei soggetti più fragili – anziani, immunodepressi o con patologie pregresse – il virus può provocare gravi complicanze neurologiche come encefaliti o meningiti.
Gli esperti prevedono che il picco dell’epidemia sarà raggiunto tra la seconda e la terza settimana di agosto, con un progressivo calo successivo, a seconda dell’andamento climatico.
La gestione dell’emergenza approda anche in Parlamento. Le opposizioni hanno chiesto un intervento del ministro della Salute, Orazio Schillaci, che potrebbe riferire in Senato già nei prossimi giorni. Si chiede maggiore trasparenza, campagne informative efficaci e risorse per il monitoraggio sanitario, soprattutto nelle aree rurali dove il rischio è maggiore.